Colin Firth Forever

FAN FICTION

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view post Posted on 24/2/2009, 11:03
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dopo una lunga assenza a causa studi e pc rotto, sono riuscita in poco tempo a scrivere un obbrobrio, spero che vi piaccia.

è una ff ambientata durante una crociera sul mediterraneo, dove tutto non è come sembra...

abbiate pietà di me e della mia mente malata!!!buona lettura!

RICORDO CHE QUESTO RACCONTO E' FRUTTO DI FANTASIA E CHE IL PERSONAGGIO NON MI APPARTIENE E NON E' STATO SCRITTO PER SCOPO DI LUCRO! ATTENZIONE IN QUESTA FF TROVERETE PAROLACCE E SCENE DI SESSO!


IN CABINA

Era incredibile. Lei, in quel momento, si trovava in una cabina extra lusso di una nave da crociera e, in teoria, avrebbe dovuto esserne contenta, ma per ogni cosa positiva ce ne era sempre una negativa e, Gemma, conosceva molto bene il nome e anche l’aspetto dell’altra faccia di quella medaglia: Colin Firth…suo marito, anche se in questo caso bisognava dire che davanti alla parola marito doveva andarci il suffisso ex!
Con l’angoscia nel cuore, mentre disfava la valigia, il pensiero di lei ritornò alla telefonata di qualche settimana prima. Rammentava ogni singola parola e frase detta, anche le pause erano impresse nella sua mente, come un tatuaggio indelebile. Un altro tatuaggio che si aggiungeva agli altri già presenti.
Al ricordo delle scuse di lui, per non essere presente alla riunione di famiglia tanto voluta dai suoi nonni, le venne il magone, tanto che le stava impedendo di respirare. Gemma, lasciò cadere il leggero abito che aveva fra le mani sul letto e si andò a versare dell’acqua per far scomparire quel disagio che provava in gola. Bevve con voracità, sperando che quel liquido trascinasse con sè quella sgradevole sensazione che tardava a svanire, mentre un leggero tocco alla porta la fece sussultare.
- posso entrare cara?- chiese una voce squillante dall’altra parte della porta.
- un attimo nonna!-
Gemma corse davanti allo specchio, cercando di mettersi in ordine. Si aggiustò il leggero vestito per poi passare ai capelli. Sembrava tutto a posto e, anche se i suoi occhi erano leggermente lucidi, sapeva molto bene come mascherare i suoi pianti.
- scusami nonna, ma ero impresentabile!- disse, non appena aprì la porta della cabina, facendo entrare la sua ospite inattesa.
- vedo che ti stavi sistemando, spero di non averti interrotta.- constatò l’anziana donna mentre si guardava attorno. Gemma riprese lo stesso abito, che poco prima aveva gettato sul letto, per sistemarlo nell’armadio.
- tu e il nonno avete già finito?- chiese la giovane donna, evitando accuratamente di guardarla in viso.
- si, grazie a dio. Con me ho portato Carmen: è lei che ha pensato ai nostri bagagli. Se desideri la faccio venire qui così ti da una mano?- propose alla nipote tutta entusiasta di quella idea.
- nonna, non puoi approfittarne sempre; anche se è la tua cameriera, dalle la possibilità di divertirsi e di sfogarsi. Comunque, grazie per l’interessamento, ma per i miei bagagli ci penso da sola.- rispose sorridendo a quella vecchietta.
- come vuoi cara!-
Gemma stava ordinando le ultime cose in bagno, quando sua nonna la raggiunse ed iniziò ad osservarla intensamente.
- cosa c’è? Perché mi guardi?- chiese Gemma in imbarazzo.
- sai assomigli tanto ai tuoi genitori, in ogni gesto che fai, dal toccarti i capelli, al mangiarti le pellicine delle unghie quando sei nervosa…tutto mi ricorda loro, ma non solo. Debbo dire che hai preso anche dai tuoi nonni, specie da quel burbero di tuo nonno!- esclamò l’anziana signora sospirando.
- sai che lo considero un complimento?-
- ma mia cara, lo è!-

*continua*

Edited by restigam - 24/2/2009, 15:49
 
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ramoffa
view post Posted on 24/2/2009, 16:35




CITAZIONE (restigam @ 24/2/2009, 11:03)
dopo una lunga assenza a causa studi e pc rotto, sono riuscita in poco tempo a scrivere un obbrobrio, spero che vi piaccia.

è una ff ambientata durante una crociera sul mediterraneo, dove tutto non è come sembra...

abbiate pietà di me e della mia mente malata!!!buona lettura!

RICORDO CHE QUESTO RACCONTO E' FRUTTO DI FANTASIA E CHE IL PERSONAGGIO NON MI APPARTIENE E NON E' STATO SCRITTO PER SCOPO DI LUCRO! ATTENZIONE IN QUESTA FF TROVERETE PAROLACCE E SCENE DI SESSO!


IN CABINA

Era incredibile. Lei, in quel momento, si trovava in una cabina extra lusso di una nave da crociera e, in teoria, avrebbe dovuto esserne contenta, ma per ogni cosa positiva ce ne era sempre una negativa e, Gemma, conosceva molto bene il nome e anche l’aspetto dell’altra faccia di quella medaglia: Colin Firth…suo marito, anche se in questo caso bisognava dire che davanti alla parola marito doveva andarci il suffisso ex!
Con l’angoscia nel cuore, mentre disfava la valigia, il pensiero di lei ritornò alla telefonata di qualche settimana prima. Rammentava ogni singola parola e frase detta, anche le pause erano impresse nella sua mente, come un tatuaggio indelebile. Un altro tatuaggio che si aggiungeva agli altri già presenti.
Al ricordo delle scuse di lui, per non essere presente alla riunione di famiglia tanto voluta dai suoi nonni, le venne il magone, tanto che le stava impedendo di respirare. Gemma, lasciò cadere il leggero abito che aveva fra le mani sul letto e si andò a versare dell’acqua per far scomparire quel disagio che provava in gola. Bevve con voracità, sperando che quel liquido trascinasse con sè quella sgradevole sensazione che tardava a svanire, mentre un leggero tocco alla porta la fece sussultare.
- posso entrare cara?- chiese una voce squillante dall’altra parte della porta.
- un attimo nonna!-
Gemma corse davanti allo specchio, cercando di mettersi in ordine. Si aggiustò il leggero vestito per poi passare ai capelli. Sembrava tutto a posto e, anche se i suoi occhi erano leggermente lucidi, sapeva molto bene come mascherare i suoi pianti.
- scusami nonna, ma ero impresentabile!- disse, non appena aprì la porta della cabina, facendo entrare la sua ospite inattesa.
- vedo che ti stavi sistemando, spero di non averti interrotta.- constatò l’anziana donna mentre si guardava attorno. Gemma riprese lo stesso abito, che poco prima aveva gettato sul letto, per sistemarlo nell’armadio.
- tu e il nonno avete già finito?- chiese la giovane donna, evitando accuratamente di guardarla in viso.
- si, grazie a dio. Con me ho portato Carmen: è lei che ha pensato ai nostri bagagli. Se desideri la faccio venire qui così ti da una mano?- propose alla nipote tutta entusiasta di quella idea.
- nonna, non puoi approfittarne sempre; anche se è la tua cameriera, dalle la possibilità di divertirsi e di sfogarsi. Comunque, grazie per l’interessamento, ma per i miei bagagli ci penso da sola.- rispose sorridendo a quella vecchietta.
- come vuoi cara!-
Gemma stava ordinando le ultime cose in bagno, quando sua nonna la raggiunse ed iniziò ad osservarla intensamente.
- cosa c’è? Perché mi guardi?- chiese Gemma in imbarazzo.
- sai assomigli tanto ai tuoi genitori, in ogni gesto che fai, dal toccarti i capelli, al mangiarti le pellicine delle unghie quando sei nervosa…tutto mi ricorda loro, ma non solo. Debbo dire che hai preso anche dai tuoi nonni, specie da quel burbero di tuo nonno!- esclamò l’anziana signora sospirando.
- sai che lo considero un complimento?-
- ma mia cara, lo è!-

*continua*

evviva!!!!!!!!!!! image image image image un nuovo racconto tutto per noi fansssssssssssss image image image image
cosi' cominceremo a soffrire e ad aspettare il sorgere di ogni nuovo giorno.....pffffffffffffffffffffff
pero' per fortuna che ci sei e che componi per noi, cara Restigam... image image image
grazie, inizio la lettura e mi ci ficco intensamente dentro.... [IMG]https://faccine.forumfree.net
/wub2.gif[/IMG] image [IMG]https://faccine.forumfree.net
/wub2.gif[/IMG]
domani la seconda puntata???? image
image image
attendiamo con ansia.
baci cari image image image image
 
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view post Posted on 25/2/2009, 10:57
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seconda pagina
questa ff non è stata scritta a scopo di lucro e il personaggio maschile non mi appartiene.



-vorrei ricordarti che, quello che tu dici essere un burbero, è tuo marito e fra pochi giorni festeggerai 50 anni di matrimonio. Dunque non lamentarti.-
- 50 anni, certo di tempo ne è passato, fra alti e bassi. - rispose pensierosa.
Gemma a quell’affermazione si fermò di fronte a lei e, inclinando il viso da un lato, la osservò attentamente.
Nonostante avesse quasi 70 anni, si notava ancora, in quei lineamenti, che in passato era stata una bella donna e, nonostante avesse alcune rughe che le segnavano il volto, quei lineamenti non li aveva persi, anzi quei piccoli solchi la rendevano affascinante; ma erano il suo sorriso e i suoi occhi ad illuminarle il volto. Gemma a quelle considerazioni l’abbracciò forte, dandole un bacio sulla guancia.
- tutto bene nonna?- chiese quando si staccò da lei.
- si cara…ma scusa… tuo marito dov’ è? Non l’ho visto con te quando siete saliti a bordo…- disse l’anziana donna. – oppure ci raggiungerà dopo?-
Gemma non riusciva a guardarla in faccia, specie quando doveva mentirle. Prese alcune cose dal bagno e si diresse verso la stanza da letto.
- Colin aveva da fare, non credo che ci raggiungerà così facilmente. Sai, quando me lo ha riferito sembrava rammaricato di non essere riuscito a spostare i suoi vari impegni, ma purtroppo…comunque mi ha pregata di fare ad entrambi gli auguri e di accettare le sue scuse, ancora una volta!-
Con quelle parole Gemma sperò che sua nonna non le chiedesse ancora di lui, ma invece le sue speranze morirono non appena l’anziana signora iniziò a fare delle considerazioni sul lavoro di lui e sulle voci che giravano.
- nonna sai benissimo che non bado alle voci che circolano e neppure a quello che scrivono sui giornali che trattano di gossip. Entrambi siamo molto impegnati ed è vero che ci vediamo di rado, ma lui è spesso in giro per le promozioni e per gli studi cinematografici e televisivi, mentre io sono in giro per il mondo, per la nostra azienda. Dunque lascia scrivere a quegli scribacchini tutto quello che desiderano, a me non interessa. - tagliò corto lei.
- sarà come dici tu, ma gira voce che tu e lui siate separati.- rispose la nonna.
Un brivido di panico percorse la schiena della giovane. Adesso non sapeva come rispondere. Certo si stava presentando un’ottima occasione per rivelarle che tutto quello che scrivevano in quei giornali scandalistici era tutto vero, ma non poteva essere egoista e rovinare la festa ai suoi nonni. Gemma, a quelle considerazioni, si mise seduta accanto alla nonna e le prese la mano stringendogliela forte.
- beh, in un certo senso io e lui adesso siamo separati…- Gemma vide che la vecchia signora ebbe un sussulto. Lei le strinse più forte la mano e continuò – io sono qui con voi e mi sto imbarcando in questa stupenda crociera, mentre lui è in Australia a girare alcune scene di un film e poi se ne andrà in California per girarne altre…come vedi ora siamo separati!- concluse dandole un altro bacio per poi lasciarla li seduta sul letto, mentre lei continuò a sistemare le sue ultime cose.
Entrambe le donne si erano perse nei loro pensieri mentre la nave non era ancora salpata e la sirena stava richiamando gli ultimi passeggeri.
- posso entrare?- chiese una voce maschile mentre la sua testa faceva capolino nella stanza
.


*continua*
 
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view post Posted on 26/2/2009, 11:22
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la storia scritta è frutto della mia immaginazione e non è stata scritta per scopo di lucro. attenzione ci sono parolacce e scene di sesso, chiunque si senta offesa per questo, è pregato di non leggere!


terza pagina

Le due donne si voltarono verso l’uscio della cabina. A quella vista, lo sguardo di Gemma si illuminò, come il suo volto. Felice gli andò incontro abbracciando quella figura maschile.
- santo iddio Gemma come sei cresciuta e come ti sei fatta ancora più bella!- disse l’uomo.
- nonno tutte le volte che ci vediamo dici sempre le stesse cose!- esclamò la giovane donna.
- ma che posso farci se tu sei sempre così bella. Direi che è fortunato quell’attore che ti ha sposato!-
“Cazzo adesso ci si mette anche lui” pensò immediatamente Gemma.
- nonno si chiama Colin.- rispose sospirando e staccandosi dal suo forte abbraccio.
- si, si lo so. Ma dimmi dove è l’attore?-
Gemma non sapeva che dire e come ribattere. Suo nonno, da quando aveva conosciuto Colin, lo aveva sempre chiamato “l’attore”. E tutte le volte che lui desiderava sapere che cosa stesse facendo o in che parte del mondo si trovasse, tutte le sue frasi erano del tipo: “ allora che fa ora l’attore?” oppure “ certo che ne bacia di donne quell’attore!” o “dove è l’attore?” e così via.
- smettila caro di importunare tua nipote, per quello ci ho già pensato io.- disse intervenendo la donna più anziana, mentre raggiungeva il marito. – Gemma ha detto che adesso Colin si trova in Australia e poi sarà in California e dunque non sarà presente alla nostra riunione. E non infierire oltre!-
- scusa, ma io non lo sapevo. Se lo avessi saputo non avrei di certo aperto bocca ma, come sempre, io sono l’ultimo a sapere le cose.- replicò l’uomo anziano sbuffando.
- nonni non vorrete litigare per una cosa così stupida?-
- cara, le nostre non sono litigate, ma dei semplici chiarimenti.- la corresse sua nonna dando un casto bacio sulla bocca del marito, facendolo così finire di brontolare.
A quella visione Gemma sorrise.
La giovane donna continuò a sistemare le sue cose, mentre i suoi nonni si erano seduti sul letto, iniziando a parlare del suo ex marito. Tutte le speranze che cambiassero discorso e tutti i suoi tentativi risultarono vani ed inutili. Anche se quelle persone erano quelle che lei amava più al mondo, in quel momento avrebbe desiderato che la smettessero di farle delle domande su di lui. Gemma non sapeva più come giustificare l’assenza del marito. Le sue risposte erano diventate dei monosillabi, alcune volte doveva inventare e questo significava dire altre bugie che andavano a fare compagnia a tutte le altre. Oramai quelle frottole dovevano essere alte quanto un grattacielo, non erano del tutto stabili e aspettavano solo un terremoto per poter franare e mettere a nudo la verità.
- scusate nonni, ma io desidererei cambiarmi, prima di cena e poi debbo fare alcune chiamate personali. Dunque non vorrei sembrarvi un’ingrata maleducata, ma mi potreste lasciare la cabina libera?- chiese implorante.
I due nonni si guardarono l’un l’altro per poi alzarsi e dirigersi mano nella mano verso la porta.
- ok nipotina, allora ci vediamo sul ponte quando la nave salperà. Ti prego non mancare.- disse la vecchia.
Gemma non rispose se non con un sorriso appena accennato, mentre i due vecchietti la salutarono dandole un buffetto sulle guance


*continua*
 
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view post Posted on 27/2/2009, 12:58
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2 capitolo:

VISITE INASPETTATE

Gemma non aveva nessun desiderio di andare sul ponte a salutare coloro che erano rimasti a terra; non era dell’umore adatto ma, soprattutto, non le piaceva. Così per una volta decise di andare contro i desideri dei suoi nonni.
Con passo veloce, mise il cartello “ non disturbare” fuori dalla porta e la chiuse a chiave. Non poteva dire di sentirsi soddisfatta, ma ogni tanto infrangere le regole dei suoi parenti le dava un senso di libertà che non assaporava da anni.
La donna si guardò attorno e, quando realizzò che dagli oblò non potevano spiarla, iniziò a denudarsi. Il leggero abito scivolò lungo il suo corpo, per cadere morbido sul pavimento. Lei lo raccolse tirandolo su con il piede e lo gettò sul letto. Si portò le mani dietro la schiena, per slacciarsi i gancetti del reggiseno di pizzo bianco e, seminuda, si diresse in bagno, dove riempì l’immensa vasca di acqua, aggiungendo i suoi sali preferiti. Eppure in quel luogo mancava qualcosa. Gemma si guardò attorno. Non poteva disporre di candele ma, almeno, poteva accompagnare il suo momento di relax, con della buona musica. Quando il vapore acqueo invase completamente la stanza da bagno, lei si tolse l’ultimo indumento intimo e si sciolse i capelli. L’acqua era piacevolmente calda e Gemma vi si immerse sino al mento chiudendo gli occhi e ascoltando la musica assordante che proveniva dagli auricolari.
- questa si che è vita!- si disse mentre mimava le canzoni, tenendo il tempo.
Eppure, in un passato non tanto lontano, quando le prime volte faceva il bagno assieme al suo ex-marito, lui le chiedeva spesso come diamine facesse a rilassarsi con quel genere di musica dove i cantanti urlavano mentre le chitarre e la batteria facevano un fracasso terribile . Lei aveva smesso di spiegargli che quel “fracasso”, come lui lo definiva, aveva la capacità di tirarle fuori tutto lo stress accumulato nella giornata, ma lui, invece, imperterrito, ogni volta le poneva la stessa domanda tanto che alla fine lei aveva smesso di ascoltare quel genere musicale quando lui era in giro per casa e aveva iniziato ad usare la doccia. Ma adesso lui non c’era e la musica era a palla nelle sue orecchie.
- vedo che non hai perso l’abitudine di ascoltare quel casino!- esclamò una voce maschile.
Colin, dopo aver pronunciato quella frase, si accorse che la donna non lo aveva né visto e neppure udito. Era impossibile, perchè la musica era talmente alta che lui stesso sentiva distintamente le parole provenire dagli auricolari. Rassegnato, per non essere stato accolto con le dovute maniere, decise di lasciarla in pace. Così richiuse la porta del bagno e iniziò a disfare anche lui il bagaglio. Ogni tanto sorrideva quando sentiva la voce di lei che cantava. Doveva ammetterlo: era sempre stata intonata, ma non riusciva a raggiungere gli acuti di quei rockettari che lei amava tanto e, ad essere sincero, lui si era sempre divertito a prenderla in giro per quel genere musicale. Seduto sul letto, l’uomo attendeva il momento in cui lei sarebbe ricomparsa nella camera da letto accorgendosi della sua presenza e, pregustando quel momento, già si immaginava ogni tipo di reazione che la moglie avrebbe avuto. Colin non dovette aspettare molto.
Gemma, tenendosi l’asciugamano stretto al seno, rientrò nella stanza. Non si era ancora accorta di quella presenza maschile, anche se avvertiva una fragranza a lei familiare.

*continua*

 
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view post Posted on 1/3/2009, 20:00
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seconda pagina


- cazzo!- urlò non appena si voltò e lo vide. Per lo spavento, l’asciugamano le cadde dalle mani, lasciandola completamente nuda.
- sei prevedibile come sempre. Le tue reazioni mi sono così familiari che anche il tuo urlo non mi ha sorpreso. Ma mai, e dico mai, avrei immaginato che mi accogliessi…nuda!- disse Colin, mentre guardava in modo compiacente il corpo della donna.
Gemma arrossì violentemente per la sua nudità, ma soprattutto perché. quell’uomo, aveva avuto da sempre la capacità di farla arrabbiare. Con un gesto veloce, prese da terra l’asciugamano per coprirsi, ma le mani le tremavano così tanto a causa del nervoso, che questi cadde di nuovo a terra mentre tutto si svolgeva sotto lo sguardo divertito dell’uomo.
- al diavolo!- disse coprendosi come poteva e mentre cercava qualcosa da indossare.
- ma che fai ti vergogni di me? Eppure conosco ogni parte del tuo corpo e ti ho vista non so quante volte nuda…ma com’è che sei diventata pudica tutta ad un tratto di fronte a tuo marito?- chiese divertito.
A quell’ultima affermazione Gemma si voltò con uno sguardo minaccioso e parandosi davanti a lui, con gli slip in mano, gli puntò l’indice sul petto.
- tu non sei più mio marito! Siamo separati e aspettiamo il divorzio!-
Colin non aveva smesso di sorridere e guardava interessato quel dito che batteva sul suo torace.
- belle mutandine…il reggiseno farà parte dello stesso completo?- domandò con aria innocente.
Gemma arrossì ancora. Non si era accorta dell’indumento che teneva fra le mani, tanta era la rabbia che aveva nel trovare l’ex-marito li, senza preavviso.
- vai al diavolo!- rispose
- mia cara mi ci hai appena mandato pochi attimi fa, ti prego sii più originale.-
- mi chiedi di essere originale? Bene, allora vai a quel paese e se non sbaglio la strada già la conosci!- rispose esasperata, andandosi a rifugiare in bagno.
Gemma si appoggiò al lavabo, cercando di calmarsi. Sola nel bagno, fece alcuni profondi respiri, ma l’ira era tanta che iniziò a parlare da sola.
- lo ha fatto apposta, ne sono sicurissima. Sino a pochi giorni fa diceva che non sarebbe potuto venire, poi che fa…me lo ritrovo qui con quel sorrisino da idiota, ebete, deficiente e stronzo. E pensare che mi aveva detto: “mi dispiace ma debbo rigirare alcune scene… debbo andare in una location distante e non prende il cellulare…ti debbo lasciare” e altre cazzate del genere. E no… io gli chiedo un favore e lui mi risponde che non può aiutarmi e poi me lo ritrovo qui, che se ne sta in camera mia con quel sorriso da perfetto maniaco e idiota fusi in una sola persona…che rabbia!- esclamò Gemma mentre si vestiva.
Tutto le stava andando storto. Sapeva perfettamente che in quel preciso momento lui era dietro la porta, che probabilmente aveva ascoltato tutto quello che lei aveva detto e che non aveva perso quel suo sorrisino.
La donna socchiuse gli occhi, quindi si voltò verso la porta facendo la linguaccia, anche se non stava provando la stessa soddisfazione di quando gliela faceva direttamente.


*continua*
 
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view post Posted on 3/3/2009, 20:03
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terza pagina

Poi, per non ascoltare la sua voce, nel caso in cui lui avesse avuto la tentazione di parlarle, accese la radio, mettendo il volume al massimo. Gemma si guardò allo specchio soddisfatta di quella specie di auto isolamento che si era creata e, nonostante il rumore del fon, riuscì ugualmente a seguire la musica e a pensare a null’altro.
Dai capelli passò alla cura del viso, togliendosi con la pinzetta qualche pelo non gradito, per poi truccarsi leggermente, curando in particolar modo il trucco degli occhi e della bocca. Terminato con il make-up, si ammirò più volte allo specchio e, una volta soddisfatta, decise che era ora di lasciare il bagno.
- oh cazzo!- disse portandosi la mano sulla bocca, mentre usciva.
- Gemma né io e né i tuoi genitori ti abbiamo insegnato a dire certe cose!- la riprese sua nonna.
Forse sarebbe stato meglio se lei fosse rimasta in bagno per tutto il tempo del viaggio. Nella sua camera da letto, tre paia di occhi erano puntati su di lei e specialmente un paio sembravano divertirsi per quella situazione così particolare.
- scusa nonna, ma non ti aspettavo e la sorpresa è stata talmente tanta che mi è scappato…scusa…ancora.- disse leggermente mortificata la giovane donna, anche se, non aveva perso di vista la reazione di Colin, che si era alzato dal letto per evitare di ridere davanti ai due anziani.
Certo la cosa avrebbe potuto essere esilarante, se dietro non ci fosse stato un segreto che i suoi nonni non dovevano conoscere assolutamente, almeno per ora.
- suvvia Martha e Albert non potete riprenderla per una parolina così poco elegante, ma con la musica che ascolta è normale che se ne esca fuori con certe…come posso dire…-
- Colin smettila di dire…-
- stai attenta a come parli mia cara, qui ci sono i tuoi nonni.- disse Colin raggiungendola e prendendola per la vita, attirandola a sé. – Sapete, è leggermente adirata con me, perché ho voluto farle una sorpresa e quindi non si aspettava di vedermi.-
- va bene sei scusata, ma ha ragione tuo marito, non dovresti ascoltare quel genere di musica, dato che non ci si capisce assolutamente nulla; e non dovresti essere neppure tanto arrabbiata con lui. Sai che ci ha detto tutto?-
Gemma sbiancò. Guardò l’uomo che aveva accanto e si domandò che diamine avesse raccontato ai suoi nonni. Il suo sguardo incrociò quello dell’ex-marito e si accorse che era ancora come lo aveva sempre ricordato: caldo. Lei distolse subito gli occhi per guardare i suoi nonni, mentre il cuore iniziò ad accelerare.
- che…cosa… vi avrebbe raccontato?- domandò
- che faccia fai figliola, ci ha semplicemente detto che ha fatto i salti mortali per essere qui e che il regista gli ha concesso queste due settimane di ferie. Che gentile non è vero? – disse l’anziana donna rivolgendosi al marito che sino ad allora era stato in completo silenzio.
- si cara, è stato gentilissimo. Ma credo che ora dovremmo lasciarli soli. Nipotina mia ci vediamo a cena e tu attore cerca di essere puntuale per una volta e ancora grazie per essere riuscito ad esserci.- disse dandogli la mano per poi uscire seguito dalla moglie.
Una volta soli, Gemma si fece cadere sul letto. Sperava di gestire una situazione alla volta, ma non due messe assieme: l’arrivo di lui e il vederlo con i suoi nonni.



 
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view post Posted on 8/3/2009, 20:33





Sono triste, non si leggono ancora ..... image image image
 
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view post Posted on 10/3/2009, 11:29
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terzo capitolo

SOGNI O INCUBI


Gemma, per un attimo, chiuse gli occhi. Quello che stava vivendo in quel preciso momento, doveva essere solamente un incubo e lentamente si ripeteva questo, per auto convincersi.
- non è un incubo…è tutto reale!- le sussurrò Colin all’orecchio.
Gemma aprì gli occhi e lo vide a pochi centimetri da sé. Nulla in lui era cambiato. Aveva ancora quella piccola macchia sopra all’arcata sopraccigliare…conosceva a memoria i tratti di quel viso e le piccole rughe di espressione che lo rendevano attraente e che conferivano al suo sguardo del magnetismo. Gemma si perse nell’esaminare quel volto e quegli occhi. In quella stanza c’erano due persone che avrebbero perso la cognizione del tempo, se la donna non avesse udito un rumore provenire dall’esterno, che la riportò alla realtà.
- perché sei qui?- chiese lei, non muovendosi dalla posizione che le permetteva ancora di osservarlo.
- per la riunione di famiglia e per l’anniversario di nozze dei tuoi nonni!- rispose candidamente Colin, senza smettere di fissarla.
Gemma, sotto quello sguardo, si sentì indifesa ed insicura e, con un enorme sforzo di volontà, distolse i suoi occhi da quelli di lui, non sopportando il significato implicito che quello sguardo vellutato le stava comunicando.
- se dici come hai detto, perché non mi hai avvisata?- chiese lei ma, un altro rumore fuori dalla cabina la disturbò. Gemma si diresse verso la porta e l’aprì: era curiosa di vedere cosa diamine stesse succedendo nel corridoio, ma sembrava tutto calmo. Poi, il leggero fruscio del cartellino ancora appeso alla maniglia, che dondolava, la riportò con la mente a poche ore prima.
- come hai fatto?- chiese ancora indicando la porta.
Colin intuì cosa lei intendesse, ma la tentazione di farla infuriare era così forte, che non riuscì a resistere a quegli inviti così “provocatori”.
- a cosa ti stai riferendo…a quale delle due domande debbo rispondere per prima? No perché sai è importante per comprendere come si sono svolti gli avvenimenti.- rispose con aria innocente.
- a entrambe!- replicò lei esasperata.
- ma come ti ho appena accennato, entrambe hanno una certa importanza. È come se da me venisse un giornalista e mi chiedesse come va a finire il film senza sapere la trama, ebbene alla fine si perderebbe il gusto dello scoprire la storia…non ti pare? Che ne dici?-
- dico che…- in quel momento, nella testa di Gemma, era come se una bolla di sapone fosse scoppiata, dandole così l’occasione di capire.
- allora a quale delle due domande debbo rispondere per prima?- chiese ancora lui sorridendole.
- tu…tu…- la donna gli si avvicinò puntadogli di nuovo il dito sul suo petto. – tu…oddio, ci sono cascata di nuovo. Ma sono proprio scema ed idiota!- esclamò battendo i piedi sul pavimento.
- mia cara, vuoi che dica a Martha che continui a dire parolacce? Una donna sposata e di ottima famiglia, non dovrebbe avere in bocca certi termini e neppure conoscerli…no…no..non si fa così. - disse con atteggiamento da maestro.


*continua*

Edited by restigam - 12/3/2009, 10:59
 
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seconda pagina:


Colin sapeva che la stava innervosendo ed intenzionalmente aveva usato il termine sposata. Infatti non gli sfuggi lo sguardo di lei non appena ebbe pronunciato quella parola.
- io e te non siamo sposati…siamo separati.- disse minacciosa lei.
- io lo so, tu lo sai, ma i tuoi parenti e i tuoi nonni no…oppure glielo hai detto?- chiese con voce soave.
- no, non sanno nulla. Ma non ti azzardare a dire loro qualcosa sino a quando saremo in questo viaggio.-
- allora mia cara, vedi che ho ragione io…noi siamo sposati, ergo tu sei mia moglie io tuo marito e se non sbaglio durante la cerimonia, il prete, nel momento del giuramento, ha detto che tu in quanto donna devi stare sotto le mie direttive. Fai i calcoli tu adesso.-
- don Carlos non ha detto che debbo essere la tua schiava. Per la legge noi siamo separati, dunque tu dormirai sul divano per il resto del viaggio.- rispose soddisfatta.
- si come no!- replicò Colin. -Come lo spiegherai ai tuoi nonni, quando verranno qui, perché verranno qui e lo hanno già fatto e non puoi contraddirmi…e vedranno le lenzuola sul divano? Ti prego non propormi di trovare un’altra cabina. In questa città galleggiante ci saranno anche dei giornalisti e dunque, se non vuoi che facciano domande indiscrete ai tuoi parenti, divideremo, come una coppia felice, questo talamo, poi si vedrà. Le notti anche se non sono così fredde, sono sempre invitanti per certi giochetti!-
Gemma lo stava ascoltando meravigliata. Quell’uomo era riuscito a girare la frittata a suo favore. Non riusciva a ribattere, per lo meno, non ora che la sua ira era al culmine. Un istinto assassino si impossessò di lei, il suo essere aveva il desiderio irrefrenabile di lanciargli contro il primo oggetto che avrebbe potuto capitarle fra le mani, ma poi la ragione le suggerì che non poteva e non doveva finire in galera, con l’accusa di omicidio, per un uomo così irritante. Non poteva rovinarsi la vita a causa di quell’uomo, già glielo aveva concesso in passato e non voleva che questo potesse accadere anche in futuro.
- Gemma mi dici allora dormi a destra o a sinistra?- chiese per la seconda volta Colin alla donna.
Gemma si ridestò da quell’incubo ad occhi aperti e, per non rispondere, uscì di corsa dalla cabina. Dal corridoio lei lo sentì ridere e davanti ai suoi occhi vide l’immagine di lui vestito da diavolo, saltellare di felicità
- mi scusi signora si sente bene?- chiese un giovane ufficiale che la vide mentre scuoteva la testa, pestando ancora i piedi a terra
- si signore…mi scusi ma…non importa.- disse Gemma con imbarazzo.
- non si preoccupi, sono un ufficiale medico. Se avesse bisogno di me, sono a sua disposizione. So che il mare fa paura a molte persone e dunque non si faccia scrupoli nel venire a chiedermi un calmante.-
Gemma lo guardò domandandosi se quell’uomo l’avesse presa per una pazza. In quel momento non voleva sapere che pensasse quel tipo, aveva solo una gran voglia di urlare e mandare al diavolo Colin, ma soprattutto aveva voglia di bere qualcosa che la sballasse un po’.


*continua*


 
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splendide
view post Posted on 12/3/2009, 20:31





hummmm!!!!!!, voglio appiattiscono contro il muro
ciò che Gemma ??!!??

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Splendide
 
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view post Posted on 13/3/2009, 21:36
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la storia scritta è frutto della mia immaginazione e non è stata scritta per scopo di lucro. attenzione ci sono parolacce e scene di sesso, chiunque si senta offesa per questo, è pregato di non leggere!

terza pagina



- mi scusi posso chiederle se in questo posto esiste un luogo dove una persona può…- Gemma si trattenne, non poteva dirgli “ehi dimmi dove in questa bagnarola si può urlare e mandare al diavolo il proprio ex marito senza essere scambiata per pazza!”. No, non era una buona idea. Sicuramente l’avrebbero chiusa in una cabina di isolamento ed imbottita di psicofarmaci per tenerla buona, anche se, a dire il vero, l’idea di dormire per due settimane e non vedere più la faccia del suo ex, cominciava a diventare allettante. Ma la sua parte razionale ebbe il sopravvento.
-…bere con calma una camomilla o una tisana?- chiese dolcemente.
- certo, al bar – rispose l’ufficiale. - Qui ne abbiamo cinque, ma se vuole stare in pace, dove nessuno la possa disturbare, le consiglio il bar Arcobaleno.- ripose cordialmente l’ufficiale.
Era vero. Lei voleva starsene in pace, ma avrebbe voluto anche vendicarsi di lui. Dato che non poteva ucciderlo e non voleva dormire sul divano, avrebbe costretto lui a farlo. Quell’ufficiale faceva al caso suo.
Non era da buttare via. Alto, moro, occhi chiari e un corpo da fare invidia ad un provetto nuotatore.
- senta, poiché è la prima volta che salgo su questa stupenda nave e non so dove possa essere il bar da lei consigliatomi, gentilmente mi potrebbe accompagnare e, caso mai, farmi compagnia?- domandò ingenuamente.
- ma certo signora!- rispose l’ufficiale con un sorriso, mettendo in evidenzia la sua dentatura perfetta e candida. Prese il braccio nudo della donna e se lo portò sotto il suo, conducendola verso gli ascensori.
Colin, dietro la porta socchiusa della cabina, aveva assistito alla scena. Non sapeva se la sua “adorata” mogliettina avesse in qualche modo intuito che lui era li che la stava spiando, o se invece avesse un particolare interesse verso quell’italiano palestrato.


*continua*
 
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splendide
view post Posted on 18/3/2009, 22:27




AU SECOURS !!!!!

Dove sei ??!!?? RESTIGAM image
 
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view post Posted on 19/3/2009, 16:31
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la storia scritta è frutto della mia immaginazione e non è stata scritta per scopo di lucro. attenzione ci sono parolacce e scene di sesso, chiunque si senta offesa per questo, è pregato di non leggere!



quarto capitolo

richieste assurde




Seduta di fronte al bancone, Gemma stava girando con il cucchiaino il liquido caldo e di fianco a lei c’era l’ufficiale medico, che aveva “abbordato” di fronte alla sua cabina, con d’avanti un analcolico.
Erano li da dieci minuti e in quel breve lasso di tempo, aveva scoperto che lui si chiamava Luca, che non proveniva, come si sarebbe potuto supporre, da una città sul mare ma su un lago: Como. Seppe anche che aveva sempre amato il mare, che sin da quando era un bambino ne era stato affascinato e che i suoi genitori gli avevano trasmesso anche la passione per la medicina. Alla fine, aveva deciso di far coincidere le due passioni, in un’ unica. Gemma inoltre scoprì che non era sposato, ma divorziato e che era di poco più grande di lei. Lei invece gli raccontò solo poche cose, le stesse che tutti i giornali sapevano e che avevano sempre pubblicato. La conversazione tra i due purtroppo non poteva definirsi tra le più brillanti a causa dell’umore nero di lei.
- è stato un piacere incontrarla…Gemma. Spero di poterla rivedere al più presto.- disse l’uomo, dopo che un giovane marinaio gli si era avvicinato sussurrandogli qualcosa all’orecchio.
- il piacere è stato tutto mio.- rispose cordialmente lei, dandogli la mano.
L’ufficiale disse al barman di mettere sul suo conto la tisana della donna e il suo analcolico. Gemma cercò di opporsi a quella gentile offerta, ma l’uomo le impedì di ribattere e a lei non rimase altro che accettare quella cortesia.
Una volta sola, Gemma finì la sua tisana controvoglia. In verità lei avrebbe desiderato qualcosa di veramente forte da bere, ma non voleva fare cattiva impressione all’ufficiale. Così aveva optato per quella bevanda, mentre ascoltava con leggero interesse le parole di quell’uomo.
La donna si girò verso la sala notando che non era ancora stata invasa dai turisti ma che c’erano dei camerieri che giravano tra i tavoli, ancora vuoti, sistemandoli al meglio. La donna guardò l’ora. Constatò che era passata solo poco da quando aveva lasciato Colin solo in cabina e non desiderava incontrarlo, anche se sapeva perfettamente che questo, prima o poi, sarebbe successo. non appena l’intera famiglia si sarebbe riunita. Quindi fra poche ore.
Scese dallo sgabello e con un cenno di capo, ringraziò il barman. Si guardò intorno indecisa sul da farsi e alla fine decise di farsi guidare dalle sue gambe e dalla fortuna. Come si suol dire la fortuna è veramente cieca, mentre la sfiga ci vede abbastanza bene. Infatti mentre visitava il ponte superiore dove si trovavano le piscine, il tiro al bersaglio e altri giochi all’aperto, alzando lo sguardo, se lo vide di fronte.
Colin era davanti a lei con un sorriso appena accennato. Gemma. notò immediatamente che si era sbarbato e cambiato. I pantaloni di lino bianch,i con la camicia dello stesso colore, leggermente aperta sul davanti, facevano risaltare la leggera abbronzatura. Lei si soffermò a guardare quel petto e ad aspirare il suo profumo muschiato.
- ti stavo cercando.- disse lui, accorgendosi del suo sguardo.
Gemma si ridestò. In quel momento si odiava come non mai. Si chiese come mai, quell’uomo, le facesse ancora così effetto e si maledisse perché, tutte le volte, lui si accorgeva di quanto ancora lei fosse debole e fragile.



 
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view post Posted on 21/3/2009, 19:24
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seconda pagina




Lo intuiva da come Colin le sorrideva; aveva la stessa espressione di un gatto che aveva il topo nella trappola e che si divertiva a giocare con lui.
- dimmi Colin, che c’è?- chiese con un sospiro lei.
In quel momento non poteva permettersi di mettersi a discutere in mezzo ad estranei, C’era sempre la possibilità che qualche suo parente potesse vederli ma, soprattutto, non ne aveva voglia…forse quella tisana stava facendo effetto. Peccato!
- tua nonna mi ha chiamato e ci ha invitato a prendere qualcosa nella sala dell’Unicorno.-
- sala dell’Unicorno, che strano nome. Magari troveremo anche la Sala della Strega o del Cane Cerbero…- disse con sarcasmo.
- uhm, noto con piacere che sei molto tetra quest’oggi. Sono sempre più convinto che dovresti cambiare genere musicale…tu ascolti troppi testi con vampiri e morti. Dovresti ascoltare del sano pop o del jazz.-
- Colin per quanto tempo ancora mi romperai con la storia della musica?- chiese lei a denti stretti.
- scusami tanto, ma io lo facevo per il tuo bene!-
Colin non sembrava affatto infastidito e neppure turbato dallo sguardo assassino che la moglie gli aveva appena rivolto. Anzi iniziò a pensare che forse quella vacanza non era stata una cattiva idea e poi farla arrabbiare lo aveva sempre divertito. Per aggiungere la ciliegina sulla torta ad un vulcano che non poteva permettersi ancora eruttare, ma che già stava dando le prime avvisaglie di una catastrofe imminente, le cinse la vita, facendo aderire il fianco di lei al suo.
Quanto tempo era passato dall’ultima volta che lei aveva sentito il calore di quel corpo…un anno? Trecentosessantacinque giorni che il suo corpo richiedeva la sua dose giornaliera di quella droga e, solo nell’ultimo periodo, era riuscita a far assopire quella necessità. Ma ora quel calore, con quel suo odore particolare, aveva risvegliato quella richiesta. Gemma tentò di mettere della distanza fra loro due, ma la ferma mano di lui, le impedì di staccarsi.
- guarda che riesco a reggermi in piedi. Non ho bevuto alcolici e posso camminare da sola!- disse piano.
- lo so. Ma siamo sposati e una coppia deve stare vicina il più possibile, specie se si vedono raramente.- rispose lui, sorridendo.
Gemma non sapeva dove lui volesse andare a parare. Incominciò a riconsiderare l’idea di rivelare tutto ai suoi nonni, almeno così. avrebbe avuto tutta per sé la cabina e lui se ne sarebbe ritornato su qualche set cinematografico.
La sala dell’Unicorno si trovava vicino alla discoteca e al suo interno erano raffigurati animali fantastici. Il colore blu, con qualche filo argentato sulle pareti, abbinato ai giochi di specchi e di luci, rendevano quel piccolo locale un luogo incantato. Quando varcarono la porta, i suoi nonni le andarono incontro con in mano due flute di vino frizzante italiano, il tutto accompagnato da grandi sorrisi.
Gemma prese in mano il suo bicchiere, pensando che finalmente poteva bere qualcosa di forte, anche se non era un superalcolico. Rivide alcuni parenti che non vedeva almeno da una decina di anni, alcuni cugini e zii.


*continua*
 
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252 replies since 24/2/2009, 11:03   4692 views
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